alchimia del profondo

La pratica dell’alchimia del profondo, s’ ispira alle metafore alchemiche e agli incanti di natura e ci invita al viaggio poetico nella foresta che abita dentro e fuori di noi.
Questa pratica ci permette di esplorare la potenza dei simboli che vivificano e costituiscono la nostra realtà e ci insegna come l’arte dello spagirista del “separare, purificare e riunire” può trovare applicazione in ogni campo, a partire dalla gestione delle emozioni e dei pensieri, matrici attraverso le quali generiamo ogni nostra azione.

“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”

C.G.Jung

L’alchimia è l’arte della trasformazione o trasmutazione.
L’alchimista, osservatore e conoscitore dei processi naturali che costituiscono il microcosmo ed il macrocosmo, è colui che opera nel campo delle trasmutazioni per mezzo della natura e dell’arte spagirica.
Nella parola “Spagiria” sono contenute due parole greche: “spao” che significa separare, estrarre, e “agheiro”, cioè collegare, riunire.
L’arte spagirica si occupa infatti di estrarre l’anima dalla materia, scomponendo e separando gli elementi per purificarli e riunirli.

In Spagiria la materia è l’unione di tre principi chiamati:

MERCURIO FILOSOFICO, ZOLFO FILOSOFICO e SALE FILOSOFICO.

Secondo la concezione alchemica e spagirica, tutto il mondo si mantiene attraverso la cooperazione di questi principi. Essi sono la trinità presente in ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo.

Paracelso, medico e spagirista, descrisse l’uomo come l’equilibrio di questi tre principi (mercurio, zolfo e sale) e le malattie e le distonie che lo riguardano come la conseguenza dell’alterazione di questi equilibri.

Tutte le pratiche di alchimia del profondo affondano le radici in questi 3 principi:

Sale: Il corpo, la terrestrità
Zolfo: Il carattere, la personalità, il principio maschile
Mercurio: Lo spirito, il principio femminile

Nei seminari che propongo questi 3 livelli vengono esplorati attraverso l’ecoterapia, la poesia selvatica, la scrittura creativa, il teatro onirico, la meditazione silvatica, laboratori immaginali e creativi e la danza sensibile.

Le esperienze di alchimia del profondo si svolgono sempre nel cuore dei boschi.
Non c’è luogo più perfetto della foresta per addestrarsi all’arte dell’alchimia del profondo, poiché la natura è la madre attraverso la quale tutta la vita si è generata. La natura è il contenitore di tutti i grandi misteri dell’esistenza e li svela, uno ad uno, attraverso le sue manifestazioni.
Non c’è dono più prezioso che possiamo farci dunque: tornare alla nostra natura, alle radici, allo smeraldo delle fronde ed al canto dei ruscelli. Tornare ad abitare la foresta con il cuore spalancato, come i protagonisti di tutte le fiabe iniziatiche che abbiamo udito quando eravamo piccini.
In quei racconti l’elemento del bosco era sempre presente, come fosse una sorta di luogo della metamorfosi al quale il protagonista non poteva sottrarsi. Il bosco è sempre stato considerato fin dall’antichità il grembo di tutte le iniziazioni, il luogo da cui partire per una grande avventura e la casa alla quale far ritorno, sempre.


La pratica dell’alchimia del profondo nasce con l’intento di restituirci l’interezza dell’essere, fornendoci strumenti utili per coltivare il nostro terreno interiore, esplorare e codificare gli alfabeti emotivi, restaurare la connessione con la natura (dentro e fuori), sviluppare spaziosità interiore stimolando ed illuminando il potenziale creativo e trasformativo che giace nella profondità di ognuno di noi.

Lavoro tutto l’anno con l’alchimia del profondo

sia individualmente che in gruppo organizzando workshop in presenza e online

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